Trattasi di investimenti che portano alla riduzione dei consumi di energia primaria dell’impresa o di una sede operativa di una impresa e possono riguardare:
- interventi per il risparmio energetico dei processi produttivi
- impianti alimentati con fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, destinata prevalentemente all’autoconsumo
Di seguito si illustrano alcuni esempi di interventi di efficientamento energetico applicato ai processi produttivi:
- Rifasamento impianti elettrici: diminuiscono le perdite d’energia e si riduce l’assorbimento di potenza “apparente” attraverso l’inserimento di condensatori in parallelo ai motori delle batterie, così da riportare in “fase” tensione e corrente. L’intervento si ripaga in pochi mesi.
- Motori ed azionamenti elettrici: l’installazione di motori ad alta efficienza (classe A o EFF1) che consumano meno, scaldano meno e permettono di modulare la velocità riduce i consumi e beneficia di agevolazioni fiscali.
- Illuminazione: sostituzione di lampade in uso con altre a maggiore efficienza; installazione di interruttori automatici orari o crepuscolari; disamina della possibilità di incrementare e meglio utilizzare l’illuminazione naturale.
- Riscaldamento ambientale: coibentazione delle valvole, delle tubazioni e delle flange; installazione delle valvole termostatiche sui termosifoni e dei cronotermostati; installazione di apparecchi scaldanti a bassa temperatura; utilizzo di impianti di riscaldamento a irraggiamento.
- Climatizzazione estiva: pulizia regolare dei filtri e delle superfici di scambio termico; riduzione al minimo di scambi termici e ricambi d’aria; installazione di scambiatori di calore tra la portata d’aria esterna e di ricambio; isolamento dalla climatizzazione di locali non utilizzati; schermatura di finestre soleggiate, meglio se con schermi esterni; ombreggiamento di muri con alberi; utilizzo tonalità chiare per le superfici esterne.