L’industria italiana del tessile-moda è un comparto produttivo di enorme importanza per l’economia del nostro Paese. Parliamo di cifre che raggiungono i 52,4 miliardi di produzione nel 2015, di 402.700 occupati e di un saldo della bilancia commerciale di più di 8,5 miliardi. Il settore tradizionalmente genera un surplus della bilancia commerciale secondo soltanto a quello della meccanica. Il sistema deve la sua competitività a livello internazionale agli investimenti in innovazione, alla ricerca e sviluppo del prodotto, alla tradizione del gusto produttivo, al know how e alla sinergica collaborazione fra le diverse fasi della filiera sino all’integrazione con il retail.
Secondo la classificazione ISTAT (ATECO 1991) i tre settori sono identificati nel seguente modo:
- settore tessile e della maglieria (classe 17),
- settore abbigliamento (classe 18),
- settore della preparazione e concia del cuoio (classe 19).
Interventi di efficientamento energetico
Le possibilità di risparmiare sono legate:
- ad una maggiore manutenzione e pulizia;
- ad una riduzione dei consumi delle sostanze e, quindi, dei consumi di materiali, in particolare dei quantitativi d’acqua, anche attraverso il loro recupero dai reflui;
- al recupero di calore dai reflui;
- al controllo e monitoraggio dei processi;
- ad una migliore conoscenza delle istruzioni di lavorazione del materiale grezzo;
- alla possibilità di effettuare più trattamenti in un unico passaggio.